mercoledì 4 novembre 2009

Parlano di noi!

Crocefissi nelle scuole: la battaglia su Facebook
di Redazione


Milano - Crocefisso in aula no, crocefisso in aula sì. Su Facebook impazzano le reazioni alla decisione della Corte europea di Strasburgo che ha bocciato la presenza dei crocefissi nelle classi. Il più ricco di messaggi è il gruppo "Sì al crocifisso nelle scuole" che a metà giornata già contava oltre 14 mila membri e a seguire "Tu stacchi il crocefisso dal muro? Io ti stacco le mani" che ha quasi 9.000 partecipanti. La maggioranza rivendica la tradizione cattolica e i valori storici da difendere, alcuni polemicamente contro immigrati e islam.

Maniere forti C’è anche chi è pronto a "piantare un coltello nella schiena" al primo che toglie un crocefisso e chi propone di uscire dall’Unione Europea. Uno si domanda se la Corte di Strasburgo non ha niente di meglio da fare, un altro ritiene che non abbia titolo per decidere la cultura di un paese, e un terzo invoca una nuova crociata. Non mancano voci che invitano a moderare il linguaggio, a intraprendere azioni pacifiche e perfino chi partecipa per difendere lo stato laico.

L'arma dell'ironia Poi c’è chi usa le armi dell’ironia: perché non oscurare le facciate delle chiese o togliere la croce sulla bandiera finlandese... In tanti invitano a lottare "per la difesa delle nostre tradizioni". Altri infine hanno dato vita a un nuovo gruppo dal titolo "No alla nuova legge: Corte Europea per diritti uomo dice no a crocefissi in classe": ma gli iscritti non sono moltissimi.

www.ilgiornale.it/interni/strasburgo_no_crocifisso_scuola_e_governo_italiano_faremo_ricorso/cronaca-corte_diritti_deluomo-crocefisso-strasburgo-soile_lautsi/03-11-2009/articolo-id=396125-page=0-comments=1

http://facebook-italia.blogspot.com/2009/11/crocefisso-nelle-scuole-italiane.html

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca/2009/11/03/256484-crocefisso_facebook.shtml

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200911articoli/49071girata.asp

1 commento:

  1. quanto clamore per una decisione più che ovvia.
    Chi crede nel dio cattolico (non sono tutti, come dice Silvio Berlusconi), il suo dio se lo porta nel cuore (o nell'anima, o dove preferisce). Non penso che abbia bisogno di vederselo appeso dappertutto. I luoghi pubblici NON DEVONO esporre alcun simbolo religioso per correttezza e rispetto di tutti e di tutte le religioni. Men che meno devono esporre crocifissi le scuole pubbliche (ovviamente, non metto bocca sulle decisioni di quelle private), frequentate da cattolici e non, credenti e non. Che poi, i crocifissi nelle scuole sono stati introdotti con i fascistissimi Patti Lateranensi del 1929. Non vi era questa necessità prima che il papa scendesse a patti col dittatore fascista.
    Vedere tutto questo scaldarsi ed agitarsi fa pensare che qualcuno tema che la tirannica chiesa romana possa perdere visibilità (e forse potere) se non avesse più il suo simbolo affisso dappertutto, lì per condizionare e pilotare le giovani menti degli alunni delle scuole pubbliche, che dovrebbero studiare LE RELIGIONI e non venire indottrinati alla religione cattolica. Almeno, questo mi aspetterei da un sistema di istruzione pubblico in uno stato laico.

    fabio

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