Il Crocifisso è la testimonianza di un Amore incommensurabile che si è lasciato inchiodare ad un legno, per ridarci la vita e darcela in abbondanza. L'Uomo Crocifisso è il segno dell’amore infinito ed unico verso l’umanità ferita e disperata, ma anche della crudeltà, della cattiveria, dell’invidia del mondo. - Egli è segno di contraddizione: Amore incarnato, non ha preferenze, ama il peccatore detesta il peccato. Chi lo nega, lo rifiuta, lo tradisce, si vergogna di lui è libero di farlo ma dovrà, prima o poi, dare spiegazioni della sua scelta. Al termine dei nostri giorni terreni, Giudice sarà il Crocifisso. Ricordiamo come il Padre ha tanto amato gli uomini da inviare il suo Figlio unigenito per riscattarli col suo Sangue e liberarli dalla schiavitù di satana. Dio, non costringe a seguirlo, lascia liberi: indica la strada, aprendo le braccia dal legno del suo supplizio per accogliere e perdonare…
Mi chiedo: i soloni di Strasburgo, hanno considerato come il loro insensato provvedimento opera di fatto, ingiustizia nei confronti di milioni di credenti a cui sarà tolto il segno delle loro radici cristiane?
La storia si ripete al contrario nell’eco di antiche parole: “Non è meglio che vengano calpestati i diritti di molti, piuttosto che i presunti di uno solo?” Questa sentenza è stata volutamente emessa, per odio anticristiano, usando quale pretesto, il ricorso della Signora di origine finlandese, come, a suo tempo, fu usato il caso di Eluana Englaro. L’appello ai ‘diritti umani’ è una delle più strampalate scuse, in quanto non c’è nessuna violazione dei diritti umani. Siamo italiani, abbiamo le nostre leggi; chi viene da noi si adegui e rispetti i nostri costumi, tradizioni e fede che esiste da duemila anni. Se non si trova a suo agio, è libero di andare altrove.
Cattolici, svegliamoci e domani usciamo di casa con il nostro Gesù Crocifisso al collo, senza ostentazione o ripicche, ma con dignità e fermezza a testimoniare il nostro unico credo cattolico, apostolico, romano. E’ giunta l’ora di farci sentire e sfoderare la spada dell’adesione decisa e ferma alla Persona di Gesù. Chi sta con Gesù, rema controcorrente: non illudiamoci. Egli fu giudicato da magistrati iniqui; venduto per 30 denari, oggi (rivalutati) per 5000 euro, domani chissà… fino alla fine dei tempi, quando tornerà reggendo lo scettro della sua vittoria: la Croce.
Intanto sia di monito: dove noi cristiani lasciamo il vuoto con la nostra incoerenza, altri lo colmeranno!.
Jacqueline Masi Lanteri
Pubblichiamo inoltre, in via del tutto eccezionale data la chiara posizione di questo blog, un messaggio contrario alla nostra idea, facciamo ciò per sentire le motivazioni che potrebbero, a loro dire, in qualche modo legittimare la rimozione del Crocifisso.
Ricordo che per intervenire bisogna inviare un'email a sialcrocifisso@gmail.com con oggetto: intervento blog. I migliori messaggi saranno poi pubblicati.
L'Italia vuole fare il Paese multietnico. Vuole che gli stranieri si integrino e rispettino le leggi italiane, crea spot con un pizzaiolo egiziano "napoletanizzato" che dichiara che «Nisciuno nasce imparato» ma mantiene un simbolo non comune a tutta la popolazione in luoghi pubblici.
Io sono totalmente a favore della sentenza della Corte di Strasburgo. Anzitutto, ricordiamoci sempre che l'Italia è uno Stato laico, dove la maggioranza è rappresentata dai Cristiani. Secondo me, esibire il crocifisso nelle aule è una mancanza di rispetto verso chi la pensa diversamente dalla minoranza. Gesù non avrebbe mai schiacciato la minoranza, non l'avrebbe mai offesa, non le avrebbe mai imposto una credenza.
Pensate a un ragazzino di un'altra religione, che frequenta la prima elementare ed è facilmente influenzabile. I genitori provano ad imporgli una certa educazione religiosa, mentre la scuola gliene impone un'altra, esibendo il crocifisso. Questo è da evitare. Io dico NO al crocifisso nelle aule.
Andrea Antoccia
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